sabato 15 giugno 2019


La Masseria Gigante "Casa Rossa" appare, vivido colore in mezzo al verde mediterraneo di contrada Albero della Croce, territorio di Alberobello, quasi a sfiorare Noci. Varcandone la soglia il paesaggio lascia il passo alla Storia, quella in tre stagioni di una casa divenuta campo di concentramento, il più longevo italiano, attivo dal 1940 al 1949. Alla vigilia della Giornata della memoria, una sequenza di scatti di Orazio P. Sansonetti - Puglia Trek&Food ne percorre gli ambienti, sospesi nel tempo senza tempo: i vincoli, i giacigli, le pareti, la fioca luce. Il 27 gennaio, con ritrovo alle 9 nel parcheggio della chiesetta di Barsento, Puglia Trek&Food propone 'La via della memoria' , un cammino a piedi con letture itineranti legate alla memoria, lungo la via Barsentana che collegava la chiesetta ad Alberobello, toccando la Casa rossa, meta del percorso. Tra il 1940 e il 1943, fu il Fascismo che, durante la guerra, portò qui in catene prigionieri di guerra inglesi, irlandesi, indiani, e poi ebrei tedeschi, italiani e croati. Ma, ad armistizio avvenuto, la vita del centro di internamento proseguì.
L'imponente edificio e una grande costruzione a due piani, con 48 vani di diversa ampiezza, 3 corridoi, 10 accessori, ampi scantinati.
La sua edificazione, terminata il 1887, tutta in pietra locale, fu decisa ed attuata dal sacerdote che gia pensava, evidentemente, di fondare un Istituto Agrario.
Difatti nel suo testamento pubblico, redatto il 2 dicembre 1887, cioe circa un mese prima della sua morte, si Iegge: ...con questo atto di sua ultima volontà il detto don Francesco Gigante ha dichiarato volere istituire e fondare un Istituto Agrario, dotandolo di tutto il suo patrimonio, comprendendo immobili e mobili di qualunque natura siano, nessuno eccettuato, ed a compiere quest'opera di beneficio sociale, egli ha fatto edificare in questa masseria Croce, tenimento di Alberobello e di sua pertinenza, un fabbricato capace e volevole ad impiantarvi tale Istituto che prendera Ia ditta di Istituto Agrario Gigante. ...vuoIe che I'esecutore del presente testamento di unita al Sindaco ed al Parroco di Alberobello, provochino dal Governo il Decreto di riconoscimento di questo Istituto Agrario sul quale il Ministro di Agricoltura e Commercio eserciterà Ia sua vigilanza per Ia retta ed onesta amministrazione, affinché non vi sia sciupio di rendita e vi escano alunni dotti ed esercitati in fatti di agricoltura ed onesti amatori della Patria nella vita sociaIe.
Le Iiti giudiziarie di rivendicazione dei familiari e di altri, interessati ai Iasciti del sacerdote, compresi i rinvenimenti di testamenti falsi, iniziati subito dopo Ia sua morte, terminarono definitivamente nel 1919, trent'anni piu tardi.
II Regio Decreto che costituiva I'Ente Morale Scuola Agraria Gigante si ebbe solo nel 1896, otto anni dopo Ia morte del Fondatore e ne trascorsero altri dieci pieni di controversie, fino al 1906, per potere dare inizio al funzionamento della Scuola Pratica di Agricoltura.
Nel Dicembre del 1896, subito dopo il riconoscimento deII'Ente, viene approvato dal Consiglio di Amministrazione il primo progetto di modifica dell'edificio destinato a sede della Scuola e del Convitto, redatto daII'ing. Michele Sgobba.
L'impianto idrico consisteva di due ample cisterne, annesse all'edificio, contenenti acqua piovana raccolta sul tetto. Da queste cisterne I'acqua veniva immessa giornalmente, con pompe a mano, in un capace serbatoio posto suII'edificio dal quale, per caduta, si alimentavano i rubinelti dei servizi interni (cucina, bagni, ecc.).
Nel Marzo del 1905 si delibera di dar corso alle opere murarie riguardanti il completamento deII'aIIoggio del Direttore e della Chiesa, facenti corpo unico col fabbricato principale. II 31 Gennaio 1906 si prende in esame l'illuminazione del vasto fabbricato, dovendosi provvedere con urgenza in vista deII'inizio deII'anno scolastico. II Direttore avrebbe preferito il sistema di illuminazione a gas d'acetiIene, ma si continue ad usare il petrolio.
Nel Settembre 1908 il Direttore fa vive premure perché aII'attuaIe sistema di illuminazione dei locali della scuola se ne sostituisca uno più consono. Risultando quella elettrica ancora molto costosa, si valutano i pro e i contro delle varie forme di illuminazione, a gas di acetilene, a olio, a petrolio e si decide di continuare con quella a petrolio in attesa di impiantare I'iIIuminazione elettrica.
Ventuno anni dopo, neII'Agosto del 1929, fu deliberata I'introduzione neII'azienda dell’illuminazione elettrica con Ie relative applicazioni. Risultando il preventivo di spesa troppo oneroso per il bilancio deII'Ente, Ia realizzazione fu, ancora una volta, procrastinata.
Solo nel 1936 si decise di fornire Ia Scuola di energia elettrica abolendo il sistema illuminante a petrolio e a gas acetilene in atto.
Dopo cinquant’anni, nel 1947, si realizza Ia diramazione idrica deII'Acquedotto Pugliese per alimentare solo Ia Casa Rossa dove alloggiano gli internati del Campo di Concentramento, e nel 1950 si attua I'impianto al servizio degli edifici rurali e dei terreni deII'azienda agraria. Fino aII'ApriIe del 1940 I'edificio è stato sede:daII'a.s. 1906/07 aII'a.s. 1931/32: della Scuola Pratica di Agricoltura daII'a.s. 1916/17 aII'a.s. 1938/39: della Scuola EIementare; daII'a.s. 1932/33 aII'a.s. 1938/39: della Scuola Tecnica Agraria; daII'anno 1906 al 1939: del Convitto relativo alle Scuele succitate.
Con due note, rispettivamente del 13 Maggio 1940 e del 10 Aprile 1940, Ia Regia
Prefettura di Bari comunica, al Commissario Prefettizio Dott. Donato Giangrande, la decisione del Ministero deII'Interno di adibire a Campo di Concentramento per internati e confinati i Iocali di proprieta della Scuola Agraria "F Gigante" in Iocalità "Albero della Croce".
Quindici giorni dopo, il 26 Maggio 1940, Ia "Casa Rossa" viene ceduta in fitto al Ministero deII'Interno con il canone annuo di £ 15.000 e Ia clausola che Ie spese di adattamento sono a carico dello stesso Ministero.
II Campo di Deportazione Ebraico di Alberobello inizia a funzionare il 28 giugno 1940 ed è attivo fino al 6 novembre 1943 data della sua prima chiusura;
Dall’8 Settembre 1943 al 30 Novembre 1943 I'edificio viene occupato da due compagnie del 1“ battaglione del 235° Reggimento Fanteria "Picene";
Fino all’8 Febbraio 1944 I'edificio resta disabitato e da quella data il Prefetto di Bari dispone che vi vengano sistemati 20 profughi di guerra;
Nel Marzo 1944 vi vengono alloggiati alcuni gerarchi fascisti, internati in regime di confine libero per effetto dei primi provvedimenti epurativi, per scontare una pena che duri fino a quando esiste Io stato di guerra. Uflicialmente Ia Colonia di Confine Politico viene riaperta il 28 Febbraio 1945 e resta funzionante fino al 7 Ottobre 1946;
ll 28 Ottobre 1946 il Campo viene riallestito per consentire di ricevere internati per l'intera capienza il 12 Gannalo 1947 il Ministero dell'Interno dispone la traduzione di 102 donne straniere;
ll 19 Agosto 1947 tutte Ia lnternate sole, cioé senza familiari vengono trasferite altrove e da quel giorno arrivano alla Casa Rossa famiglie intere di profughi stranieri ed anche ebrei reduci dai lager nazisti;
Il Campo di Internamento della Scuola Agraria di Alberobello, solo maschile fino al 1946 e solo femminile fino al 1947 diventa, da questa data, campo misto fino alla sua definitiva chiusura nel Novembre 1949.
ino al 21 ApriIe1954 Ia Casa Rossa rimane disabitata. Da quella data viene ceduta in fitto per 15 anni alle A.C.L.l. provinciali di Bari ed e adibita a Scuola Permanente di Studi Sociali. Ma il 10 Ottobre 1956 viene rescissa Ia convenzione di Iocazione dello stabile con Ie A.C.L.l. per destinarlo a Casa di Rieducazione per Minorenni.
Nel Febbraio 1969 viene effettuato neII'edificio I'impianto di riscaldamento a termosifone.
La Casa di Rieducazione per minorenni cessa di occupare I'edificio nel 1977.
II 10 Gennaio 1979 I'Ente Meridionale di Cultura Popolare di Bari chiede I'uso dei Iocali della Casa Rossa per ospitare gli allievi che frequentano il Corso per trullari.
II 20 Giugno 1990 si autorizza il sig. Nicola Benedetto ad installare temporaneamente un'antenna TV come ripetitore per Tele Monte Sannace. II 4 Dicembre 1992 si diflida il sig. Benedetto Nicola a non piu occupare i Iocali della Fondazione Gigante e di Iasciarli Iiberi.
II 26 Ottobre 1990 viene effettuata I'asta giudiziaria per Ia vendita dei quattro Iotti, sul totale di cinque, in cui era stato diviso il patrimonio della Fondazione Gigante. Si ricavano un miliardo e 95 milioni di Iire.
Dalla vendita rimasero esclusi: Io stabile principale "Casa Rossa"; 9.96.30 ettari di terreno circostante coltivabile, 6.15.55 ettari del "Bosco Mozzone" in Contrada Carella.
Con Ia somma ricavata dalla prima vendita non e stato possibile saldare e tacitare tutti i creditori. Restavano scoperti, in quel tempo, 360 milioni di Iire. II 14 Giugno 1999 Ia Regione Puglia nomina un Commissario Liquidatore e Ie aste indette finora sono andate sempre deserte.
Non e possibile quantificare a quanto ammontano oggi i debiti per I'accumuIo degli lnteressi maturati ln questi ultimi 15 anni.
Attualmente l'edificio trovasi in stato di completo abbandono, alla mercee dei vandali che hanno già asportato e trafugato le basole in pietra calcarea da diversi locali, continuano a scardinare e a trafugare gli infissi interni, hanno devastato l'antico archivio, ivi conservato, hanno iniziato l'asportazione delle chiancole dei trulli adiacenti, hanno manomesso e asportato i quadri antichi e gli arredi sacri dalla annesa cappella.
A causa delle infiltrazioni di acqua piovana gli affreschi e il belllissimo falso mosaico sovrastante l'altare della cappella realizzati durante il suo internamento dall'ebreo Cernon, sono in disfacimento.
Promotore il Parroco di Sant'Antonio don Fabio Pallotta, e con il patrocinio dell'amministrazione Comunale, è stato costituito recentemente in Alberobello un comitato promotore, denominato, "Salviamo la Casa Rossa", formato dai cittadini volenterosi che intendono adoperarsi per tentare di sottrarre all'oblio e al completo disfacimento l'edificio che, per oltre un secolo, e stato punto di riferimento e protagonista della cultura e della storia non solo alberobellese.

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