lunedì 31 dicembre 2018

Insalata CheMeMagnoOggiAPranzo?

Ingredienti:
  • FINOCCHIO n. 1/2
  • ARANCIA n. 1/2
  • TONNO SOTT'OLIO 80 g
  • CAROTE n. 2
  • CIPOLLA ROSSA n. 1/2
  • POMODORI SECCHI SOTT'OLIO n. 2
  • SEMI MISTI TOSTATI q.b.
  • OLIO, SALE, ACETO BALSAMICO q.b.

Procedimento:

Pulire a vivo l'arancia; Tagliarla a fette e disporla, a raggiera, nel piatto.

Lavare e tagliare a cubetti il finocchio.
Pelare e tagliare a rondelle le carote.
tagliare a strisce i pomodori.
tagliare a julienne la cipolla, ammollarla in acqua e poi scolarla.
Sgocciolare il tonno.

In una coppa: Mescolare finocchio, carote, cipolla, pomodorini e tonno. Condire con sale, aceto e olio.

Versare l'insalata sull'arancia e cospargere con i semi.


ENJOY  :-)

venerdì 28 dicembre 2018

Chiesa S. Maria del Suffragio (del Purgatorio) di Monopoli

I secoli XVI e XVII segnarono un periodo di tremendo pensiero religioso in Europa. La Riforma protestante stava attraversando il continente e la controriforma cattolica in risposta. Tra le idee contestate c'era la nozione di purgatorio, pensato per essere un "luogo di purificazione" per coloro che hanno peccato e non hanno ancora ricevuto il pieno perdono per i loro atti. Dopo il respingimento protestante su questo concetto, i cattolici hanno ribadito l'importanza della dottrina. Un risultato concreto di questa riaffermazione è stata la costruzione di diverse chiese del "purgatorio" nel sud Italia e in Sicilia, dove si celebrava la messa per pregare per le anime di coloro che erano nel limbo, in modo che potessero andare in paradiso. 

FACCIATA. 


PORTONE. Al centro, dominano le raffigurazioni di due scheletri che sembrerebbero essere l'uno il riflesso dell'altro, certamente un invito a riflettere sul significato effettivo di "uguaglianza sostanziale umana", sull'azione intrinseca della morte, che restituisce a tutti pari dignità sociale, al di là del ceto e della posizione occupata dall'individuo durante la vita.

Antonio de Curtis, in arte Totò.
(A Livella)
«[...]'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.
'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme[...]»

Esattamente come i versi sopra riportati del grande Totò, la Chiesa del Purgatorio non sorge per terrorizzare la cittadinanza ma per donare speranza ad un popolo che spesso appariva, ed appare, frustrato per via dell'evidentissima differenza economica tra la classe alta e quella bassa.
Partendo dalla parte superiore, possiamo distinguere i primi otto ceti sociali, scolpiti in altrettanti quadrati, e raffiguranti copricapo di varia fattura, dalla “Corona” della monarchia alla “Tiara” papale e vari “Zucchetti” in rappresentanza del potere ecclesiastico, fino all'"Elmo" dei cavalieri.
Subito sotto di essi, e sotto i due scheletri centrali, sono raffigurati ben dodici mestieri, alcuni non ben distinguibili.
Certamente potremmo identificare: Membri dell'esercito. Architetti. Uomini di legge. Medici. Falegnami. Scalpellini. Fabbri. Calzolai. Contadini. Dei tre restanti, possiamo ipotizzare si tratti di: mercanti, allevatori o stallieri, e forse domestici.
Le figure centrali nella pesante porta di legno sono due scheletri, le immagini speculari l'una dell'altra, che tengono quello che sembra un tappeto. I bordi incisi che circondano la porta sono decorati con teschi, incongruamente intrecciati con fiori e rami più tradizionali. Il simbolismo della morte che accoglie i visitatori ad ogni angolo è pensato per essere un avvertimento della sofferenza e del dolore del purgatorio in attesa di coloro che peccano senza pentimento. 



ALTARE. E’ tornato a risplendere l’altare maggiore della chiesa della Natività di Maria SS. a Monopoli, meglio nota come il “Purgatorio”, a motivo del tema ricorrente della morte e della presenza delle mummie settecentesche dei confratelli. Nel 1717 Don Bernardino Palmieri portò in dono da Napoli la grande tela artistica raffigurante Santa Maria del Suffragio (titolo della Confraternita), opera del pittore Paolo De Matteis, e il maestro Vito Antonio Zoccolo costruì la grande cornice dorata: l’una e l’altra cosa sfuggirono, negli anni settanta, alle rovine di un incendio, ma ne portano i segni. Nel 1720 fu innalzata un’artistica pala barocca, in pietra, opera del maestro Pascale Simone, scultore di Lecce. La pietra necessaria alla costruzione fu tagliata nelle cave di Carovigno, lavorata sul posto e poi trasportata via mare, con zattere e barche, dal porto di S. Savino a quello di Monopoli.  Nel 1633, I Canonici della Cattedrale di Monopoli istituirono la “Compagnia del Suffragio per le anime del Purgatorio”. Nel 18/02/1666 il Vescovo Giuseppe Cavaliere, su istanza dell’Arcidiacono Vespasiano Sforza, eresse la Confraternita che aggregò, il 19/03/1666 alla Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio in Roma sulla via Giulia. Lo stesso Vescovo concesse “come luogo degli uffici il basso della Cattedrale”. A seguito del crollo del campanile della Cattedrale, il 20 settembre 1686 alle ore 5 del mattino, evento che seminò distruzione di case e la morte di 37 persone e feriti, la Confraternita comprò i suoli delle case diroccate per costruire la chiesa attuale, detta del Purgatorio, che fu dedicata alla Natività di Maria SS. Questa è raffigurata su una grande tela, opera di Olivieri di Martina Franca, situata alla sommità della monumentale pala dell’altare maggiore. La costruzione inizio il 7/11/1687 e terminò nel 1700. La chiesa del Purgatorio, a pianta a croce greca, ma col braccio che porta l’ingresso di poco più lungo, sorge sulla via Padre Nicodemo Argento, quasi a ridosso del campanile della Cattedrale. Fu costruita per iniziativa della Confraternita di Nostra Signora del Suffragio, che svolgeva la propria attività nel “basso della Cattedrale per la mercede di carli 20” e la quale “bramava d’erigere un luogo particolare nel quale si attendesse all’esercizio di atti devoti in suffragio delle Anime Sante del Purgatorio”. La mattina del 20 settembre 1686 la parte terminale del campanile (attuale) eretto ad opera del vescovo Cavaliere, crollò seminando rovine e morte tra le case sottostanti (ci furono 37 morti e molti feriti). I Confratelli comprarono i suoli delle case diroccate per costruirvi la Chiesa desiderata, che fosse un ex voto con Oratorio e Sagrestia. La posa della prima pietra avvenne solennemente il 7 novembre 1687 e l’opera fu portata a termine, in parte, nel 1700. Nell’aprile di quell’anno la Confraternita ne prese possesso trasportandovi i resti dei soci defunti e seppelliti prima nel basso della Cattedrale, conservando il diritto alla sepoltura. In seguito si dedicò generosamente a completare l’opera con gli ornamenti non meno interessanti. Don Bernardino Palmieri, nel 1717, porto in dono da Napoli la grande tela artistica raffigurante Santa Maria del Suffragio (titolo della Confraternita), opera del pittore Paolo De MAtteis, e il maestro Vito Antonio Zoccolo costruì la grande cornice dorata: l’una e l’altra cosa sfuggirono, negli anni settanta, alle rovine di un incendio, ma ne portano i segni. Nel 1720 fu innalzata un’artistica pala barocca, in pietra, opera del maestro Pascale Simone, sculture di Lecce. La pietra necessaria alla costruzione veniva tagliata nelle cave di Carovigno, lavorata sul posto e poi trasportata via mare, con zattere e barche, dal porto di S. Savino a quello di Monopoli. Dal porto, poi, venivano trasportati con traini e carrettine in chiesa. Furono anche eretti altri altari, si ornò la Chiesa con altre tele, probabilmente ivi trasferite dalla vecchia sede. Due di esse, le più interessanti, disgraziatamente finirono nelle mani di mercanti abili e intriganti. Nel 1928 furono eseguite opere di restauro, ma negli ultimi decenni il degrado ambientale e il terremoto del novembre 1981, hanno reso impellenti opere di restauro. La Confraternita, dunque, che già nel 1663, anno di fondazione, aveva scelto come simbolo Maria SS. del Suffragio, quando volle erigere una chiesa propria nel 1669, complettata nel 1710, regalò alla città di Monopoli un monumento dedicato ancora a Maria, ricordando, in particolare, il giorno felice, per Lei e per tutta l’umanità, della sua nascita. La nota precisa: << per la funzione della Natività di Maria Vergine titolo della chiesa>> non è una ripetizione di un dire comune. E’ un dato scontato: la chiesa indicata comunemente come chiesa del Purgatorio è, invece, un tempio dedicato alla Natività di Maria SS.
«In via Argento sorge la chiesa di Santa Maria del Suffragio, più comunemente nota come il Purgatorio, dei primi anni del Settecento, con una porta a scomparti lignei e una rappresentazione geometrica, concettuale, del Trionfo della Morte. I pannelli della porta individuano e oggettualizzano, nella zona superiore, gli emblemi del potere e, nel basso, gli strumenti del lavoro. A spianare e a far diventare orizzontale la piramide sociale è la morte, effigiata nei due scheletri centrali, che sono l’uno lo specchio dell’altro, e invitano perciò ad indovinare, data l’importanza che il mondo gli conferisce, chi ebbe di loro due la sorte, in vita, di reggere la corona di re o il cappello di cardinale, e chi di sopportare, con il peso della zappa, quello, ancora più grave, della povertà.» 
«La chiesa ha forma di croce latina con cinque altari di cui quello maggiore in stile barocco classico, in pietra leccese. Nel giardinetto della sacrestia una scalinata conduce ad una cripta, un sepolcreto sotterraneo, pertinenza della chiese ed in cui erano seppelliti i confratelli ed i loro parenti più stretti. All’ interno, in alcune teche, sono conservati scheletri di confratelli deceduti nel XVIII e XIX secolo. Sull’altare maggiore è conservata la tela del napoletano Paolo De Matteis, raffigurante la Madonna del Carmine.»

Avocado e Gamberetti

Ingredienti:
  • AVOCADO n. 1
  • GAMBERETTI q.b.
  • OLIO, SALE, PEPE q.b.


Procedimento: 

In un pentolino: Sbollentare i gamberetti;In relazione della grandezza tagliarli in 2-3 pezzetti, lasciandone da parte un numero di gamberetti interi. 

Sbucciare l'avocado e tagliarlo a dadini.

In una coppa: Mescolare l'avocado con i gamberetti tagliati; Condire con olio, sale e pepe. Condire, nella stesso modo, anche i gamberetti interi.

Versare nei bicchierini e disporre in cima il gamberetto intero.


ENJOY  :-)

mercoledì 26 dicembre 2018

Cheesecake ai frutti di bosco (Ricetta di Dario)

INGREDIENTI:

  • BURRO 125 g
  • BISCOTTI 150 g
  • ZUCCHERO DI CANNA n. 1 cucchiaio
  • RICOTTA 250 g
  • PHILADELPHIA 300 g
  • PANNA 150 ml
  • ZUCCHERO A VELO n. 1 cucchiaio
  • VANILLINA q.b.
  • COLLA DI PESCE 12 g
  • FRUTTI DI BOSCO q.b.
  • ACQUA 1/2 bicchiere
  • SUCCO DI ARANCIA 1/2 bicchiere 
  • ZUCCHERO q.b.
  • COLLA DI PESCE 9 g

Procedimento:

Frullare i biscotti.
Sciogliere il burro.
In una coppa: Mescolare il burro con i biscotti e lo zucchero.

In un tegame con cerniera: foderare la base con la cartaforno e poi bloccare la cerniera.
Versare la farcia di biscotti e compattarla col dorso di un cucchiaio.

In una coppetta: Ammollare i 12 g di colla di pesce nell'acqua e poi strizzarla.
In un pentolino: Scaldare poca panna e sciogliere la colla di pesce.

Montare la panna.
In una coppa: Mescolare la ricotta con il philadelphia, lo zucchero a velo e la panna. Aggiungere la colla di pesce.

Versare la crema sulla base di biscotto; Livellare e far riposare in frigo.

In una coppetta: Ammollare i 9 g di colla di pesce nell'acqua e poi strizzarla.
In un tegame: Scaldare il succo di arancia, l'acqua, lo zucchero ed i frutti di bosco. Aggiungere la colla di pesce.

Versare i frutti di bosco sulla cheescake e far raffreddare in frigo per qualche ora.

ENJOY  :-)


NOTA: Sarebbe meglio farla il giorno prima in modo che i sapori possano amalgamarsi.

martedì 18 dicembre 2018

Risotto con gamberi e mozzarella di bufala

Ingredienti:
  • RISO 250 g
  • GAMBERI n. 12
  • MOZZARELLA DI BUFALA n. 1
  • BUCCIA DI LIMONE q.b.
  • BRODO VEGETALE q.b.
  • SALE, PEPE, BURRO, OLIO q.b.



Procedimento:
Pulire i gamberi, privandoli delle teste e del carapace. Condirli con olio, sale e pepe.

In un pentolino:

Tostare, nell'olio, le verdure (sedano, carota, scalogno) ed il carapace; Aggiungere l'acqua. Quando bolle, aggiungere le bucce di limone, sale e pepe.

In un bicchiere alto: Frullare le teste dei gamberi (private degli occhi), con olio e acqua; Passare al setaccio la crema di gamberi. 
Aggiungere gli scarti delle teste al brodo.

In un bicchiere alto: Frullare la mozzarella di bufala con un pò della sua acqua; Metterla in un colino per far eliminare l'acqua in eccesso. Conservare in frigo.

In una padella già calda: Far tostare il riso; Aggiungere il brodo filtrato.
Quasi a fine cottura, aggiungere i gamberi.
Spegnere ed aggiungere il burro e la buccia del limone tritata.

Versare il risotto nel piatti ed aggiungere al centro una cucchiaiata di crema di mozzarella; Disporre tre gamberi a raggiera (qualche seme di papavero, se piace).

ENJOY  :-)

NOTA: se si preferisce, sostituire la mozzarella di bufala con la burrata.


Immagine tratta da internet





sabato 15 dicembre 2018

Liquore al Caffè

Ingredienti:

  • CAFFE' RISTRETTO 250 ml
  • LATTE INTERO a lunga conservazione 140 ml
  • PANNA già zuccherata  300 ml
  • ZUCCHERO 200 g
  • ALCOL 150 ml

Procedimento:

Preparare il caffè; Versare nuovamente il caffè nella base della caffettiera (al posto dell'acqua) e rifare il caffè. Ripetere l'operazione 4 volte, in modo che diventi molto concentrato nel sapore.

In un tegame: versare il latte, la panna, lo zucchero e il caffè; Far bollire per 5 mins. Spegnere e far raffreddare.

Unire l'alcol e travasare in bottiglie pulite.

ENJOY  :-)


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Liquore al Limone (Ricetta di zia Madia)

Ingredienti:

  • LIMONI non trattati (meglio se verdi) n. 3-4
  • ALCOL 1 l
  • ACQUA 1 l
  • ZUCCHERO 1 kg

Procedimento:

Far macerare le bucce dei limoni, per almeno 5 giorni, nell'alcol.

Dopo 5 giorni.
In un tegame: Far bollire l'acqua con lo zucchero; Far raffreddare. Aggiungere quindi l'alcol.

Prima di versare il liquore nelle bottiglie (pulite), eliminare le bucce di limone.

ENJOY  :-)



NOTA: Se non si desidera un gusto troppo alcolico, aggiungere 100 ml in più di acqua


Immagine tratta da internet


venerdì 14 dicembre 2018

Orecchiette con Cozze e Rape (Ricetta di Vita Fanelli)

Ingredienti:
  • ORECCHIETTE q.b.
  • COZZE DATTERINO q.b.
  • RAPE q.b.
  • OLIO, SALE, PEPERONCINO q.b.
  • PANGRATTATO q.b.
  • AGLIO q.b.
  • POMODORINI q.b.

Procedimento:

In un tegame: Far tostare il pangrattato con olio e peperoncino. Mettere da parte.

In un tegame: Far rosolare l'aglio, i pomodorini nell'olio; Unire le cozze, per farle aprire.

Pulire le rape.
In una pentola: Cuocere insieme le orecchiette e le rape; Scolarle.

Far saltare le orecchiette con le cozze.

Impiattare e completare con il pangrattato.


ENJOY  :-)


giovedì 13 dicembre 2018

EGON SCHIELE - L’Isteria di un artista incompreso


«Nessuna opera d’arte erotica è una porcheria, quand’è artisticamente rilevante, diventa una porcheria solo tramite l’osservatore, se costui è un porco» E.Schiele


(MIO BOZZETTO. Tecnica mista: gessetti e pittura)

Egon Leon Adolf SCHIELE (Tulln an der Donau, 1890 – Vienna, 1918) è, con Klimt, uno dei più importanti artisti austriaci di sempre. Esponente di spicco dell’ESPRESSIONISMO, è stato un pittore e un incisore molto prolifico: ha realizzato in carriera circa trecentoquaranta dipinti e duemila ottocento tra acquerelli e disegni.

Egon nasce in un piccolo paese austriaco, nei pressi di Vienna. La sua infanzia subisce una drammatica svolta a quindici anni (1905) quando suo padre Adolf MUORE DI SIFILIDE. Secondo alcuni, questo tragico evento influenzerà la poetica di Egon, nelle cui opere l’EROTISMO APPARE TRAGICO E TORMENTATO.

Con la morte del genitore, la tutela di Egon viene affidata allo zio che ne riconosce il talento artistico e lo fa iscrivere all’Accademia di Belle Arti di Vienna.
Gli insegnamenti dell’Accademia vanno stretti al giovane Egon Schiele che comincia a sperimentare uno stile tutto suo, al di fuori dei rigidi canonici imposti dagli insegnanti. Un giorno, quando ha solo diciassette anni, conosce Gustav KLIMT, il padre della Secessione viennese. Sarà un incontro folgorante che gli cambierà la vita. Klimt, artista ormai affermato, aiuterà infatti il giovane allievo procurandogli le modelle da ritrarre e i contatti con il fervente ambiente artistico viennese, tanto che nel 1908 Schiele può già vantare una mostra personale.

Già dai primi lavori di Schiele emerge quel tratto spiccatamente espressionista che gli permetterà di passare alla storia come artista dall’animo profondo e inquieto. Le sue opere, attraverso una distorsione delle figure in cui la sensualità e l’erotismo si uniscono alla morte e alla malattia, fanno sì che i dubbi esistenziali dell’artista si tramutino in domande poste allo spettatore sulle questioni più profonde dell’esistere.
La mostra del 1908 incontra il favore della critica e Schiele, a diciannove anni viene annoverato tra gli artisti austriaci più interessanti dell’epoca.

Nel 1909 abbandona l’Accademia e fonda con quindici amici il NEUKUNSTGRUPPE (Nuovo Gruppo Artistico), di cui diviene presidente: si emancipa definitivamente dall'influsso di Klimt e, al raffinato erotismo dell'Art nouveau, contrappone una rappresentazione della sessualità intesa come pulsione esistenziale profonda dell'uomo. Schiele stende anche un manifesto teorico del nuovo gruppo: «L'artista del Neukunstgruppe è e deve necessariamente essere se stesso, deve essere un creatore, deve saper creare i propri fondamenti artistici, senza utilizzare tutto il patrimonio del passato e della tradizione.»
Nello stesso anno espone quattro delle sue opere alla Kunstschau, la mostra collettiva in cui esponevano gli ARTISTI USCITI DALLA SECESSIONE nel 1905MunchMatissePierre BonnardGauguinKokoschkavan Gogh.

Nel 1910, le sue opere sono in mostra alla Galerie Prisko: Schiele rappresenta se stesso con inusuale frequenza, rompendo con la tradizione dello specchio come strumento essenziale nella ricerca dell'io, fissando nell'AUTORITRATTO non la propria identità sociale ed emotiva, quanto piuttosto l'ESTRANEO, lo SCONOSCIUTO, il LATO ESTRANEO DELL’IO; i suoi autoritratti, con l'eccentricità delle pose e l'innaturalità dei gesti producono un'immagine straniante e carica di tensione, dallo specchio nasce un doppio, dai tratti alterati e il cui corpo è torto e scavato.
Nonostante il successo a Vienna, Schiele nel 1910 decide di lasciare la capitale austriaca per trasferirsi con la modella Wally Neuzil nel piccolo paese contadino di Krumau, in cerca di ispirazione. Durerà poco a causa dell’atteggiamento ostile degli abitanti che vedono di cattivo occhio lo stile di vita dell’artista e il fatto che viva con una donna senza esserne il marito.
Lo stile di vita di Egon, unito alla sua capacità di ritrarre nudi estremamente provocanti che spesso hanno per oggetto il corpo di modelle alle soglie dell’adolescenza attira sull’artista l’occhio malevolo dei benpensanti. La situazione precipita nel 1912, quando viene accusato di aver sedotto, rapito e traviato una giovane modella quattordicenne. Subisce un processo nel quale rischia una condanna a lunghi anni di carcere. In attesa della sentenza viene segregato in prigione per un mese e gli vengono confiscati centoventicinque disegni. Tale esperienza influirà molto sulla psiche dell’artista. Al termine del processo le accuse più gravi decadono, permane solo quella di avere esposto opere considerate pornografiche.
Schiele e la moglie moriranno nel 1918, a distanza di pochi giorni, di febbre spagnola.

Tra i soggetti preferiti da Schiele, oltre ai numerosi AUTORITRATTI, c’è proprio il CORPO FEMMINILE, ritratto in modo asciutto, crudele ed estremamente sensuale. È come se l’artista ritraesse nelle sue opere l’anima tormentata di un’epoca di violenti fermenti che Egon, grazie alla sua sensibilità, riesce a cogliere negli sguardi e nelle pose delle sue modelle, al quale si lega profondamente. Sarà infatti proprio la modella Edith Harms a divenire sua sposa e unica musa ispiratrice dal 1914.
E’ il TORMENTO che ha mosso il suo talento creativo. Egon Schiele però ha fatto di più, il malessere che traspare nei suoi ritratti diventa chiara rappresentazione del TORMENTO DI UN’EPOCA e di un’INTERA SOCIETA’, quella europea alle soglie del 1914. Non è un caso se i modelli ritratti da Schiele (se stesso in primis) somiglino tutti a BURATTINI senza volontà, nelle mani di un destino potente e spietato. Non è un caso se di lì a pochi anni una guerra tremenda falcerà le loro vite, senza dare a nessuno di loro la possibilità di scegliere.


"Ragazza nuda accovacciata" (1918): L’artista evidenzia la tragicità che l’AMORE comporta in una Vienna ossessionata dalla LIBERTA’ SESSUALE ma chiusa in un perbenismo che castra la naturale bellezza del suo essere amore. Una visione peccaminosa e trasgressiva dell’atto sessuale, tanto da portare FREUD a considerarlo il simbolo dei mali psichici dell’epoca.

Tutto questo porta il giovane Schiele, turbato nel proprio sviluppo, a concepire L’AMORE COME ATTO TRAGICO, carico d’angoscia e tristezza. 


lunedì 10 dicembre 2018

Torta caprese

Ingredienti:

  • CIOCCOLATO FONDENTE al 50% 170 g
  • BURRO AMMORBIDITO 170 g
  • MANDORLE PELATE 85 g
  • NOCCIOLE PELATE 85 g
  • ZUCCHERO A VELO 25 g + Zucchero a velo per decorare
  • CACAO AMARO 15 g
  • FECOLA DI PATATE 25 g
  • ALBUMI 150 g (n. 5 albumi di uova piccole)
  • TUORLI 85 g (n. 2 tuorli di uova piccole)
  • LIEVITO 4 g
  • SALE un pizzico
  • VANIGLIA q.b.

Procedimento:

In una coppa: Mescolare con le fruste il burro a temperatura ambiente, metà dello zucchero e la vaniglia; Unire il pizzico di sale e i tuorli d’uovo (anche le uova vanno lasciate a temperatura ambiente per almeno 12 ore).
Il composto dopo pochi minuti risulterà ben spumoso. 

In una coppa: Miscelate le polveri, cioè unite il cioccolato grattugiato, le mandorle in polvere, e le nocciole in polvere. Poi setacciate la fecola di patate, il lievito per dolci e il cacao amaro in polvere.

In un’altra coppa: Montare (non proprio a neve) gli albumi e il rimanente zucchero a velo. 

Amalgamare, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto, al composto di tuorli e burro, un terzo degli albumi montati, poi un terzo delle polveri. Man mano aggiungere ancora gli altri albumi e le polveri; Continuare così fino a che non otterrete un impasto uniforme.

Versare il composto in una tortiera da 22 cm già imburrata e infarinata con fecola di patate. Livellare accuratamente la superficie. 

Preriscaldare il forno, a 170°C, in modalità ventilata. Cuocete per circa 45 minuti.

Lasciare intiepidire la torta nello stampo, poi sformarla; Lasciarla raffreddare completamente. 

Spolverizzate la superficie con zucchero a velo. 


ENJOY  :-)


Immagine tratta da internet



Conchigliette con Seppioline e Piselli (Ricetta di Ilaria)

Ingredienti:

  • PASTA CONCHIGLIETTE q.b.
  • PISELLI surgelati 500 g
  • SEPPIOLINE fresche 800 g
  • VINO BIANCO n. 1 bicchiere
  • AGLIO n. 1 spicchio
  • OLIO, SALE, PEPE q.b.


Procedimento:

Sbollentare i piselli per 10 mins.

Pulire, dissossare e tagliare a striscioline le seppie.

In un'ampia padella: Rosolare l'aglio nell'olio; Unire le seppie e i piselli e far rosolare. Sfumare con vino bianco; Salare e pepare. Cuocere per 20 mins.

Lessare la pasta. Amalgamarla con il condimento.


ENJOY  :-)



sabato 8 dicembre 2018

Sformatini di alici e patate

Ingredienti:

  • ALICI SOTT'OLIO 200 g
  • AGLIO n. 2 spicchi
  • PEPERONCINO n. 1
  • CAPPERI n. 1 cucchiaio
  • OLIVE NERE DENOCCIOLATE n. 1 manciata
  • PATATE n. 3 
  • OLIO n. 2 cucchiai
  • PANGRATTATO n. 2 cucchiai 
  • BURRO q.b.
  • PREZZEMOLO TRITATO q.b.

Procedimento:

Lessare le patate. A metà cottura, scolarle e tagliarle a rondelle. 

In una padella: Far rosolare le patate con n.2 cucchiai di olio ed un peperoncino tagliuzzato. Aggiustarle di sale e cospargete con prezzemolo tritato.

In una teglia da n. 6 muffin: Ungerla con del burro e cospargerla di pangrattato.
Foderare gli stampini con le alici, facendo in modo che fuoriescano per circa 1 cm, in modo da poterle poi richiudere.
Farcire a strati l’interno degli stampini, mettendo prima una fetta di patata, poi capperi ed olive. continuate fino al bordo; Richiudete lo sformatino con le estremità delle alici.
Infornare, in forno già caldo, per 15 minuti a 180°C.
Dopo la cottura, far intiepidire la teglia per qualche minuto e poi capovolgerla, estraendo gli sformatini di alici.


ENJOY  :-)


Immagine tratta da internet

Tartine con mousse di avocado e salmone

Ingredienti:

  • PANE DI SEGALE (o CRACKERS) q.b.
  • SALMONE AFFUMICATO 300 g
  • CIPOLLA TROPEA n. 1
  • AVOCADO n. 2
  • SUCCO LIMONE q.b.
  • PEPE BIANCO, OLIO q.b.
  • GRANELLI DI PEPE ROSA q.b.
  • ANETO (o CIUFFI VERDI DEL FINOCCHIO) q.b.


Procedimento:

Eliminate la crosta del pane e tagliarle in 4.

Sbucciare l'avocado.

In un frullatore: Unire l’avocado tagliato a pezzi, aggiungete mezza cipolla, il pepe, un cucchiaio di olio extra vergine e il succo di mezzo limone e frullate il tutto fino a formare una crema.

Spalmate la crema di avocado sulle tartine. Su ognuna adagiate una fettina di salmone affumicato e completate con dell’aneto fresco.

ENJOY  :-)


Immagine tratta da internet

Tartine con mousse salmone e panna

Ingredienti:

  • PANE DI SEGALE q.b.
  • SALMONE AFFUMICATO 150 g
  • VODKA n. 2 cucchiai
  • SCORZETTA LIMONE q.b.
  • PANNA 150 ml
  • PEPE BIANCO q.b.
  • GRANELLI DI PEPE ROSA q.b.
  • ANETO (o CIUFFI VERDI DEL FINOCCHIO) q.b.

Procedimento:

Tagliare in 4 le fette di pane di segale.

Montare la panna.

Frullare il salmone con vodka, scorzetta, pepe, goccio di panna. Unire la panna. 

Disporre una cucchiaiata di farcia su ogni tartina ed un ricciolino di salmone o aneto.

ENJOY  :-)



Immagine tratta da internet

martedì 4 dicembre 2018

Come impedire alla PLASTICA di finire in mare

Da marzo, la città australiana Kwinana sta sperimentando nella riserva naturale di Henley, un nuovo sistema di drenaggio dell'acqua per evitare che qualsiasi tipo di oggetto in plastica possa contaminarla: Finora ha contenuto circa 370 kg di spazzatura.






Questo nuovo sistema consiste in una rete posta sull'imboccatura di un tubo di drenaggio, che ha lo scopo di intrappolare i detriti di grandi dimensioni, proteggendo l'acqua dalla possibile contaminazione.


https://www.curioctopus.it/read/19279/in-australia-hanno-trovato-un-modo-per-bloccare-la-diffusione-della-plastica-nei-fiumi-e-tutti-possiamo-imitarlo?fbclid=IwAR2Dqz2jOgzn4yrrvL41QncSH3DxXUjqkyyhxhaX3r2Ldco9IXylKFmLMro

lunedì 3 dicembre 2018

Filetti di pollo con doppia panatura croccante (Ricetta di Vale)

Ingredienti:

  • PETTO DI POLLO q.b.
  • LATTE q.b.
  • LIMONE q.b.
  • MANDORLE A LAMELLE q.b.
  • CURRY q.b.
  • ROSMARINO, SALE q.b.
  • PANGRATTATO q.b.
  • PARMIGIANO q.b.
  • OLIO DI SEMI q.b.


Procedimento: 

In una coppa - per la Marinatura: Immergere i filetti di pollo nel latte e aggiungere curry, limone e qualche rametto di rosmarino fresco; Far marinare.

In un piatto: Preparate una panatura con pangrattato e parmigiano.
In un altro piatto: Mescolare le mandorle tritate e il rosmarino.

Scolare i filetti di pollo e passarli nella panatura di pangrattato; Immergerli nuovamente nella marinatura e subito dopo nella panatura di mandorle.
Far riposare i filetti.

In una padella: Portare a temperatura abbondante olio di semi; Immergere i filetti di pollo e posizionarli in modo che non si tocchino; Farli friggere fino a quando non diventino ben dorati; Poggiarli sulla carta assorbente e salate subito i filetti.

Se si desidera, si può preparare una salsa. 
Per la SALSA INDIANA:
Mescolare curry, succo di limone ed erba cipollina con la maionese.
oppure 
Per la SALSA TARTARA:
Mescolare maionese, capperi, cetriolini sottaceto, cipolla, prezzemolo, (cerfoglio e dragoncello, se piacciono), in parti uguali e ben tritati.

ENJOY  :-)