mercoledì 28 febbraio 2024

PRAGA - "Il Commendatore" di #AnnaCHROMY



"Il Commendatore" di #AnnaCHROMY

Questo monumento molto suggestivo è dedicato allo SPETTRO DEL COMMENDATORE, che nel drammatico finale del Don Giovanni, rispondendo ad un invito beffardo a cena rivolto dal protagonista al defunto, si presenta ricambiando l’invito al banchetto infernale e trascinando con sè Don Giovanni

PRAGA - TEATRO DEGLI STRATI (Stavovské divadlo)



TEATRO DEGLI STRATI (Stavovské divadlo)

Si trova tra la Piazza della Città Vecchia e Piazza Venceslao, vicino al Karolinum, la sede dell'Università Carlo IV . Offre una elevata qualità di drammi, spettacoli di balletto e opere. Il repertorio operistico si concentra soprattutto sui capolavori di WA Mozart. Esiste una relazione particolare tra il teatro e Mozart, infatti il grande compositore diresse la prima mondiale della sua opera il Don Giovanni qui nell'ottobre del 1787. L'interno incredibilmente bello del teatro ispirò Miloš Forman, che ha girato qui la maggior parte delle scene teatrali del suo film premio Oscar "Amadeus", una rivisitazione poderosa della vita di Mozart. La straordinaria architettura dell'edificio, lo splendente bianco-oro-blu delgi interni, le performance di alta qualità e l'atmosfera unica rendono il teatro un imperdibile attrazione della città

PRAGA - KAROLINUM



KAROLINUM
Questo monumento straordinario fa parte dell’Università Carlo sin dal 1383, quando re Venceslao IV, figlio del fondatore dell'università, ottenne per il collegio uno dei palazzi più imponenti della Città Vecchia. L’aspetto odierno di Karolinum è principalmente barocco. Lo spazio centrale dell’interno è costituito dall'Aula Magna, che viene utilizzata dalla corte accademica e per consegnare le lauree agli studenti. Gli spazi del chiostro ospitano esposizioni d’arte contemporanea.

PRAGA - MUSEO DELLE ARTI e DEI MESTIERI – LA CASA ALLA MADONNA NERA (Dům U Černé Matky Boží)



MUSEO DELLE ARTI e DEI MESTIERI – LA CASA ALLA MADONNA NERA (Dům U Černé Matky Boží)
Un’eccellente architettura cubista ceca, edificata tra il 1911 ed il 1912 su progetto dell’architetto ceco Josef Gočár. Si trova nella Città Vecchia, tra la via Celetná ed il Mercato della frutta. Il nome deriva dalla statua barocca che si trova all’angolo dell’edificio. Dopo la ristrutturazione completa dell’edificio Museo delle Arti e dei Mestieri qui ospita un’esposizione cubista.

PRAGA - PIAZZA SAN VENCESLAO (Václavské náměstí)



PIAZZA SAN VENCESLAO (Václavské náměstí) 

Questa splendida piazza nacque in occasione della fondazione della Città Nuova (Nové Město) da parte di Carlo IV (Karel IV.) nel 1348. È lunga 750 m, larga 63 m nella parte superiore e 48 m in quella inferiore. Intorno a questa zona delimitata sorsero in alcuni anni case e officine di artigiani, malterie e birrifici. La piazza si chiamava Mercato dei Cavalli (Koňský trh), siccome era destinata al commercio di cavalli e alla vendita di vari prodotti agricoli. In seguito, furono costruiti nella parte bassa alcuni chioschi per la vendita di articoli di selleria e carpenteria, di stoffe e spezie. L’organizzazione dei mercati terminò nel 1877. Nella piazza del mercato venivano inoltre giustiziati i condannati; sia nella parte alta che in quella bassa c’erano i patiboli. Nella parte bassa, detta Sul Ponticello (Na Můstku), c’era uno stagno con un mulino, al centro un pozzo pubblico, mentre più tardi furono costruite lungo l’asse della piazza tre fontane. Verso la fine del XIV secolo, sul luogo dove oggi sorge il Museo Nazionale (Národní muzeum), venne realizzata come parte delle fortificazioni la Porta dei Cavalli (Koňská brána) o Porta di S. Prokop (brána sv. Prokopa), la quale fu demolita nel 1875. Nel 1680, all’imbocco della via Jindřišská, fu installata la statua barocca di S. Venceslao, opera di Jan Jiří Bendl (oggi a Vyšehrad) e, in seguito, di fronte all’odierna via Opletalova, il gruppo di statue barocche di Giovanni Nepomuceno con gli angeli di uno scultore ignoto del 1727. Entrambe le sculture vennero rimosse nel 1879. La statua del patrono delle terre ceche era il luogo dove si ritrovavano i praghesi in occasioni importanti. In seguito ad uno di questi eventi, un incontro commemorativo popolare nel 1848, Karel Havlíček Borovský propose di cambiare il nome del Mercato dei Cavalli in Mercato di San Venceslao (Svatováclavský trh). Nel 1786, vicino alla fontana centrale, i patrioti boemi aprirono il primo teatro boemo, detto Bouda, nel quale si tenevano spettacoli in ceco. Fu demolito nel 1789, poiché ostacolava il traffico. Ben presto, tutta la piazza venne pavimentata con ciottoli, i quali venivano chiamati “occhi di bue” ("volská oka"). Nel 1865 venne installata l’illuminazione a gas. I lampioni a gas stavano in fila lungo i marciapiedi e, dal 1868, furono installati lungo l’asse della piazza dei massicci candelabri in ghisa con le lampade. Furono progettati dall’architetto Aleš Linsbauer e dallo scultore Eduard Wessely. Nel 1895 fu definitivamente introdotta in Piazza Venceslao l’illuminazione elettrica.
Nel 1890 fu costruito, nella parte alta, il grande edificio del Museo Nazionale (si veda il documento dedicato), il quale è la dominante della piazza a tutt’oggi. Inizialmente, la piazza era senza verde e alberi. Nel 1876 furono piantate 4 file d’alberi nella parte bassa e 6 file in quella alta (platani e altri). Molti di questi morirono presto e furono fatti rimpiazzare a metà degli anni 90 dal direttore dei parchi praghesi František Thomayer con tigli verdi, i quali furono piantati lungo i marciapiedi. Oggi crescono qui tigli argentati o tomentosa, i quali sono più resistenti. Ce ne sono più di 150.
Nel 1884 passò di qui il primo tram, all’epoca ancora trainato da cavalli. La sua tratta andava dal Ponticello, attraverso la piazza, fino a Vinohrady e proseguiva fino alla Scala Nusleský (Nuselské schody). Il primo tram elettrico passò sui binari accanto ai marciapiedi nel 1900. I tram transitavano per la piazza fino al 1980. Il 13 dicembre passò come ultimo il tram notturno n. 22. In seguito alla rimozione dei binari, furono qui piantati numerosi cespugli decorativi, erbe e fiori, e negli anni 80 venne realizzata nella parte bassa della piazza un’ampia zona pedonale. Nei dintorni della statua di S. Venceslao fu realizzata un’area da passeggio.
Negli anni 1912 – 13, nella parte alta della piazza, fu apposto il monumento di S. Venceslao, opera di Josef Václav Myslbek, (si veda il documento Monumenti e statue). S. Venceslao, il patrono delle terre ceche, fu testimone di numerosi eventi festivi e tragici della storia moderna di queste terre e dei praghesi. Allo stesso modo, la Piazza Venceslao è sempre stata ed è tutt’oggi, prima di tutto, il centro naturale degli abitanti della Città Nuova e dei praghesi in generale. Dopo la prima guerra mondiale, la piazza era dominata da una vivace attività edilizia e, soprattutto dopo la fondazione della Grande Praga (Velká Praha) nel 1922, furono costruite le case più lussuose, banche, negozi, alberghi e ristoranti. Lo stesso accadde anche nelle maggiori vie che la incrociano – in via 28 ottobre, in via Nazionale e in via Na Příkopě. Per questo motivo, questo centro commerciale e sociale prese il nome di Croce d’Oro (Zlatý kříž).
Dopo la seconda guerra mondiale, furono edificati tre terreni vuoti, dove prima sorgevano alcune case distrutte dai bombardamenti del 1945: venne costruita la Casa degli alimentari (Dům potravin), l’albergo Jalta e la Casa della moda (Dům módy). Nella seconda metà del XX secolo furono costruiti nella piazza tre sottopassaggi in occasione della costruzione della metropolitana. La resistenza del primo sottopassaggio al centro della piazza, appena prima della sua apertura, fu messa a dura prova nel 1968 dai carri armati sovietici durante l’occupazione. Il progetto del sottopassaggio fu elaborato dall’ingegnere Jaroslav Strašil. Nell’agosto del 1978, il sottopassaggio fu collegato alla fermata della metropolitana “Můstek” con una scala mobile. I sottopassaggi davanti al Museo Nazionale e sul Ponticello furono costruiti e aperti contemporaneamente alla messa in opera della tratta A della metropolitana nel 1978. Il sottopassaggio sul Ponticello, con sette entrate, è il più grande e ne fa parte anche l’ampio vestibolo delle stazioni della metropolitana A e B. A causa della costruzione, dovettero venire rimossi tre edifici: quello all’angolo tra la piazza e la cosiddetta Tana del topo (Myší díra), dove aveva sede l’Istituto culturale Ungherese, la casa Sul Ponticello e la casa in via Provaznická. 

PRAGA - METRONOMO di Praga



METRONOMO di Praga

E' stato installato nel 1991 sulla collina. Il Metronomo di Praga è una grande installazione d'arte moderna situata nel Parco Letná, affacciato sul fiume Moldava.
Un tempo, proprio in questi luoghi si stagliava verso il cielo una statua gigantesca di J. V. Stalin, la quale fu eliminata (con la dinamite) solo parecchi anni dopo la morte di Stalin, nel 1962. Questo Metronomo di sette tonnellate, installato nel 1991, doveva diventare il simbolo di una nuova era.
L'accensione e lo spegnimento del movimento del pendolo sono controllati da un timer; di notte, il dispositivo si spegne automaticamente.

PRAGA - "Cavallo", 1999 di #DavidCERNY




"Cavallo", 1999 di #DavidCERNY 

Nel quartiere della Città Nuova, invece, si trova la scultura intitolata “Kun” che in ceco significa cavallo e ha come protagonista San Venceslao, il patrono della Repubblica Ceca e della Boemia.
È una parodia della statua di San Venceslao situata nell'omonima.
L’opera rappresenta il duca di Boemia mentre è seduto sulla pancia di un cavallo morto appeso per le gambe al soffitto.
La statua è alta 470 cm e lunga 270.
Cerny venne indagato per vilipendio per questa statua. L'opera venne condannata e non poteva essere esposta. Proprietaria della Galleria Lucerna e l'artista stipulano un Contratto per esporre qui la statua fino al ripristino della monarchia, quindi a tempo indeterminato.

PRAGA - "L'appeso" di #DavidCERNY




"L'appeso" di #DavidCERNY

Viselec (che in italiano significa “appeso”) è senza dubbio una delle più famose opere di Cerny dato che questa si trova nel quartiere della Città Vecchia all’incrocio tra Via Husova e Via Betlémské. Qui alzando gli occhi al cielo si vede spuntare dal tetto di un palazzo una barra di metallo alla quale si trova appesa una statua di Sigmund Freud. Osservando la scultura si può notare che lo psicanalista si tiene con la mano destra appeso, con sforzo di tensione, all’asta mentre la sinistra, rilassata, è in tasca. Freud studio vuoto sotto i suoi piedi, che rappresentava l'inconscio.

Installata attorno al 1997 sembra che l’artista abbia voluto esprimere con quest’opera la combinazione di sentimenti che in lui provocava l’arrivo del nuovo millennio.
Questa Scultura ha fatto giro del mondo. In una cittadina americana fu dato l'allarme perchè si era creduto che qualcuno si fosse suicidato.

PRAGA - MUNICIPIO NUOVO (Novoměstská radnice)



MUNICIPIO NUOVO (Novoměstská radnice)

E' uno dei monumenti culturali nazionali di Praga. La sua storia inizia subito dopo la fondazione della Città Nuova di Praga da parte di Carlo IV. nel 1348.

Nel corso dei secoli il Municipio Nuovo è diventato testimone di molti eventi storici - viene menzionato nelle fonti già nel 1377. Nel 1419 qui ebbe luogo la prima defenestrazione di Praga.

La missione del municipio è cambiata nel corso dei secoli. Originariamente centro amministrativo della Città Nuova, il municipio divenne sede del tribunale e i locali furono utilizzati come prigione . Le esecuzioni ebbero luogo anche nel cortile del municipio , l'ultima durante l'occupazione nazista. L'ultima prigioniera fu Milada Horáková per un breve periodo.

Attualmente qui si svolgono concerti, festival, mostre, cerimonie nuziali e altri eventi.

Una bellissima vista di Praga dalla passerella della torre del municipio (ingresso intero 60 CZK, ridotto 40 CZK, famiglie 130 CZK / aperto tutti i giorni tranne il lunedì.

Mostra permanente: Storia della Città Nuova e panoramica di Praga

PRAGA - MEMORIALE DEL SECONDO MOVIMEMTO DI RESISTENZA



MEMORIALE DEL SECONDO MOVIMEMTO DI RESISTENZA

Il Memoriale del Secondo Movimento di Resistenza o Monumento alla Bandiera della Resistenza a Praga, nella Repubblica Ceca, è un monumento della bandiera della Repubblica Ceca. È in dedica al secondo movimento di resistenza all'occupazione nazista della Cecoslovacchia dal 1938 al 1945.

PRAGA - PALAZZO FILARMONICA



PALAZZO FILARMONICA

Questa sala da concerti di fama mondiale è la sede della Filarmonica Ceca, che qui si è esibita per la prima volta nel 1896 sotto la direzione di Antonín Dvořák. Questo edificio neorinascimentale fu costruito tra il 1876 ed il 1884. In origine, qui c’erano collezioni museali, una galleria di quadri e una sala da concerti. Tra il 1918 ed il 1938 e tra il 1945 ed il 1946, l’edificio è stato utilizzato dall'Assemblea Nazionale. Nella sala principale, chiamata Sala Dvořák, si tengono concerti eccezionali di musica classica 

PRAGA – Città nuova. TEATRO NAZIONALE DI PRAGA


 PRAGA – Città nuova


TEATRO NAZIONALE DI PRAGA
E’ un maestoso complesso neo-rinascimentale che difficilmente passa inosservato. Lo incontrerai nella Città Nuova, sulle rive della Moldava, con sontuose decorazioni e le accentuate dorature. Gli interni mostrano opere d’arte di straordinaria bellezza, create dai più grandi degli artisti cechi.

PRAGA - Città nuova. NUOVA SCENA DEL TEATRO NAZIONALE DI PRAGA


 PRAGA - Città nuova


NUOVA SCENA DEL TEATRO NAZIONALE DI PRAGA
E’ è la costruzione contemporanea che si trova di fianco l’edificio storico. Espressione di architettura brutalista, il suo aspetto ha suscitato molte controversie. È stato anche definito un enorme “Cubo di Rubik” che deturpava l’immagine del vicino teatro.
Gli interni in stile rétro (anni settanta) con marmi e cristalli. Esternamente è rivestita con materiale per insonorizzazione che delinea il prospetto.

PRAGA - Città nuova. NUOVO PALCOSCENICO DEL TEATRO NAZIONALE


 PRAGA - Città nuova


NUOVO PALCOSCENICO DEL TEATRO NAZIONALE

Completamento del Teatro Nazionale (progettisti Ing. arch. #PavelKupka e Ing. arch. #KarelPrager). Il complesso è costituito dall'edificio Nuova Scena che segue la linea stradale del complesso Národní trády, gli adiacenti edifici dei ristoranti e gli edifici operativi con un passaggio verso la via Ostrovní. Da cinque a sei piani sotterranei collegano questi edifici e l'edificio storico del teatro. Caratteristica per il completamento è la scioltezza del piano terra con l'inserimento dell'edificio Nové scény su "gambe" e creando un passaggio attraverso l'edificio operativo e creando una vasta piazzetta all'interno del complesso.
L'esterno del Nuovo Palcoscenico è diviso in due parti compatte, entrambe con bordi smussati e con una parte superiore dolcemente sfuggente, quella orientale liscia trasparente con un guscio di vetro determico adiacente al vicino monastero di S. Voršila e l'estesa parte occidentale innalzata su massicci pilastri.
L'interno degli spazi pubblici del New Stage è dominato da lastre di pietra in marmo cubano Serrano Verde lucido verde, che costituisce un caratteristico elemento di collegamento dell'interno degli spazi di comunicazione sociale e pubblica del New Stage. Il rivestimento delle pareti esterne del plinto è in granito ricotto, la pavimentazione che segue quella della piazzetta esterna è in granito levigato. Gli interni di tutti gli oggetti del completamento del Teatro Nazionale sono uniti da una soluzione grafica unificata del sistema di orientamento, pittogrammi e segnaletica delle stanze.

martedì 27 febbraio 2024

PRAGA – Città nuova. La CASA DANZANTE


 PRAGA – Città nuova


La CASA DANZANTE
Costruita nel 1996, è considerata uno dei pilastri dell'architettura moderna praghese anche se non è stato ancora un monumento nazionale.
Voluta da Václav Havel, primo Presidente della Repubblica Ceca, per simboleggiare il ritorno alla vita danzante dopo una vita ingessata.
Nei luoghi dove, tra il 1992 e il 1996, venne edificato l’edificio della Casa danzante, sorgeva una casa che venne distrutta durante il bombardamento aereo di Praga

2024 - Ponte Carlo. MURALES


 2024 - Ponte Carlo


MURO DEL BACIO
Raffigura una coppia che si bacia appassionatamente con la città di Praga sullo sfondo. Si trova sotto il primo pilastro del Ponte Carlo, nel quartiere di Mala Strana.



MURALE DI JOHN LENNON
Situato in piazza Velkopřevorské náměstí, di fronte al Palazzo Buquoy, vicino al ponte, questo murale dell'artista è diventato un simbolo. Poco dopo l'assassinio di Lennon, è apparso questo murale colorato con il volto del cantante circondato da frasi contro il regime comunista che governava la Repubblica Ceca negli anni Ottanta.
Oggi è diventato un simbolo di libertà.


Nel quartiere Kampa vicino al fiume. Un luogo particolarmente significativo per la storia di Praga. Passandoci accanto si potrebbe pensare che sia un semplice muro di graffiti, ed invece dagli anni ’80 le persone hanno riempito ed abbellito il muro con testi, nomi, canzoni dei Beatles. Verso la fine del comunismo negli anni ’80, gli studenti hanno iniziato a scrivere i testi di John Lennon su questo muro come un modo per trasmettere le loro rimostranze. Ad oggi il muro è simbolo di amore e pace, come i testi di Lennon. Se volete, anche voi potete scrivere o dipingere sul muro.

PRAGA - Torri della Città Piccola (Torre delle Polveri).


 PRAGA - Torri della Città Piccola (Torre delle Polveri)


Ad entrambe le estremità del Ponte Carlo si trovano le torri all'ingresso del ponte stesso. Sul lato di Malá Strana troviamo due torri. Quello più piccolo è il più vecchio, dello stesso periodo del ponte Judith originale. L'altra torre è simile a quella della parte vecchia, anch'essa in stile gotico. Entrambi sono collegati da una galleria.


La torre più bassa faceva parte del primo ponte di pietra sulla Moldava. Si chiama Torre Giuditta ed è collegata con l’abitazione antistante che era l’ufficio del sale e la dogana della Piccola Città.
La torre più alta fu costruita con le sembianze di quella sull’altro lato del ponte. Sembra però non essere stata ultimata, priva di decorazioni e con le nicchie rimaste vuote. Usata come deposito e posto di avvistamento, è un punto di osservazione con splendide viste sul ponte Carlo di Praga e dintorni.

PRAGA - Torre della Città Vecchia


 PRAGA - Torre della Città Vecchia


Ad entrambe le estremità del Ponte Carlo si trovano le torri all'ingresso del ponte stesso. La Torre della Città Vecchia, così chiamata perché si trova sul lato della Città Vecchia di Praga, è un capolavoro gotico e può essere visitato dall'interno.


L’edificio ostenta il simbolismo dell’autorità regia e religiosa. Sono ben visibili le figure di Carlo IV e Venceslao IV con la corona in testa e seduti ai lati di un rilievo del ponte protetto da San Vito. Più in alto c’è il leone simbolo della Boemia protetta da San Sigismondo e da San Adalberto. Fanno bella mostra cinque scudi con i segni del Sacro Romano Impero, del Regno di Boemia, di San Venceslao, della Città Vecchia di Praga e del Margraviato di Moravia.
Sarà forse frutto di casualità ma alcune sculture hanno un significato nascosto legato alla posizione dei corpi celesti. Il rilievo di San Vito è in primo piano, sopra di esso l’aquila di San Venceslao (l’aquila è anche il simbolo moravo), ancor più in alto il leone boemo. Bene, il giorno del Santo celebrato il 15 giugno succede un qualcosa di eccezionale sulla parete della torre: l’ombra del leone si unisce con l’aquila simboleggiando il legame tra la Boemia e la Moravia.
Peccato che i soldati svedesi abbiano distrutto le decorazioni sul lato opposto durante l’assedio di Praga (1648).

PRAGA - Ponte Carlo


PRAGA - Ponte Carlo

Fin dall’inizio della sua storia Praha si è sviluppata su entrambe le rive del suo corso d’acqua. Il PONTE CARLO è il collegamento tra la Città Vecchia (Staré Město) e il quartiere di Malà Strana che sorge sotto il Castello.
Il Ponte venne eretto nel 1357 per il volere del monarca Carlo IV. Il re incaricò l’architetto Petr Parler di progettare quello che anticamente veniva conosciuto come il Ponte di Pietra. Il Karluv Most (questo il suo nome originale) venne completato nel 1402. Venne reso pedonale dal 1965.
L’architetto Parler è molto famoso in città perché è stato autore di altri due celebri monumenti della capitale della Repubblica Ceca, la Cattedrale di San Vito ed il Castello di Praga.
Lungo 515,76 metri e largo 9,5 metri, poggia su 16 arcate che misurano tra i 16 e i 24 metri circa, e possiede due torri alle estremità, una sul lato di Malà Strana, una sul lato di Staré Město.
Nel 1723, al ponte fu apportata un’interessante aggiunta. Vennero infatti installate le lanterne ad olio che ancora oggi rappresentano il suo principale mezzo di illuminazione. Le lanterne rendono l’atmosfera del Ponte Carlo ancora più magica e misteriosa, da vivere appieno durante le serate ricche di foschia e nebbia.
 

PRAGA - Quartiere ebraico. VELVET REVOLUTION MEMORIAL



VELVET REVOLUTION MEMORIAL, 1989

Questa è la data delle rivoluzione di velluto. Dopo la pacifica dimostrazione degli studenti del 17 novembre 1989 in memoria di Jan Opletal, uno studente ucciso dai fascisti nel 1939, brutalmente repressa dalla polizia, la voglia di cambiamenti esplode in pieno. Sulle piazze di Praga arrivano migliaia di persone. Sono proprio i giovani che mettono definitivamente in moto la valanga che distrugge il regime comunista. La velocità dei cambiamenti è quasi incredibile. Avvenimenti storici che in altri paesi e in altre epoche durano molti anni, nella Cecoslovacchia del 1989 durano solo 14 giorni. Ancora oggi è una data molto importante per i praghesi per non dimenticare l’inizio di una strada che li porterà verso la democrazia, la libertà, verso l’Europa.

PRAGA - Quartiere ebraico. "Statua di #FranzKAFKA", 2014 di #DavidCERNY


PRAGA - Quartiere ebraico

"Statua di #FranzKAFKA", 2014 di #DavidCERNY
La STATUA DI KAFKA si trova vicino alla sinagoga spagnola. L'immagine riproduce un cappotto gigante, vuoto, sulle cui spalle è seduto il celebre scrittore ceco. Il cappotto indica il padre, con cui Kafka faceva fatica a confrontarsi. Si tratta di una rappresentazione fuori dalla realtà, assurda, in stile "kafkiano".
La scultura di Kafka identifica l'ingresso al quartiere, ricostruito nel 1893.

PRAGA - Quartiere ebraico. SINAGOGA SPAGNOLA



La SINAGOGA SPAGNOLA

Fu edificata in stile moresco tra il 1867 ed il 1868, all’angolo delle vie Dušní e Vězeňská (progetto di Ignác Ullmann e Josef Niklas), dove in precedenza si trovava una sinagoga più antica chiamata Scuola Vecchia o Templ, che secondo le notizie dell’epoca esisteva già nel XII secolo. In origine, le sinagoghe venivano utilizzate come scuole per l’istruzione generale dei giovani e degli adulti appartenenti alla comunità ebraica. Alla fine del XV secolo, Isabella di Castiglia cacciò gli Ebrei dalla Spagna e, un gruppo di questa comunità trovò rifugio a Praga, proprio nella Scuola Vecchia, che da quell’epoca viene chiamata anche Sinagoga Spagnola. Quando la capacità del vecchio edificio cominciò ad essere insufficiente, si iniziò a costruire un nuovo edificio che, per quell’epoca, era molto ben attrezzato dal punto di vista tecnico. Aveva il riscaldamento centralizzato e una buona acustica, visto che qui venivano insegnati canto e musica da chiesa di alto livello e, ciò, viene testimoniato dal fatto che, dal 1836, il direttore del coro fu František Škroup (autore della musica del nostro inno).
I lavori di costruzione si svolsero sotto la guida di Quido Bělský. Al centro di questo edificio neorinascimentale dalla pianta quadrata si erge una cupola possente. La notevole decorazione dell’interno, che imita gli interni di Alhambra, in Spagna, è stata progettata dagli architetti Antonín Baum e Bedřich Münzberger. Lo spirito delle tradizioni religiose si può notare solo negli ornamenti della decorazione interna; le superfici sono ricoperte da basse decorazioni arabesche a stucco con motivi geometrici e vegetali, ispirati all’architettura islamica, caratterizzata da ricche dorature e policromie, e questo si ripete anche negli accessori di fattura artigianale. L’edificio è composto anche da ricche vetrate colorate. Nel 1935, l’architetto Karel Pecánek ha aggiunto un edificio moderno chiamato Sinagoga Invernale.
Nel 1941, la Sinagoga ha cessato di essere utilizzata per la celebrazione di funzioni religiose e, nel 1955, è passata al Museo Ebraico. Tra il 1958 ed il 1959, gli interni sono stati restaurati secondo il progetto dell’architetto Otto Rothmayer. Dal 1960, ha ospitato un’esposizione di tessuti sinagogali che, nel 1979, è stata chiusa a causa delle cattive condizioni dell’edificio. Tra il 1995 ed il 1998, dopo molti rinvii, l’edificio è stato ristrutturato secondo il progetto dell’architetto Petr Běťák. Sono state restaurate le facciate e le condutture, anche se è stata dedicata una maggior attenzione agli interni, soprattutto alla decorazione pittorica e a stucco, alle dorature, alle vetrate, agli organi, agli elementi in metallo ed in legno, alle pietre e ai tessuti.
L’esposizione permanente del Museo Ebraico, che si trova nella navata principale e nella galleria della sinagoga, è intitolata “La storia degli Ebrei, dall’emancipazione sino ai giorni nostri” e, si ricollega all’esposizione della sinagoga di Maisel intitolata “La storia degli Ebrei in Boemia ed in Moravia, dai primi insediamenti fino all’inizio dell’emancipazione (dal X al XVIII secolo)”.
La Sinagoga fu rasa al suolo per essere ricostruita più grande, rifacendosi all'alhambra.
La Sinagoga Spagnola è stata aperta al pubblico il 26/11/1998 nuovamente per culto Ebraico.

PRAGA - Quartiere Ebraico. CRIPTA DEI MARTIRI E DEGLI EROI DELLA LIBERTA'


 PRAGA - Quartiere Ebraico


CRIPTA DEI MARTIRI E DEGLI EROI DELLA LIBERTA'
La Cripta della chiesa ortodossa di Cirillo e Metodio è stato il luogo che ospitò nel 1942 un evento cruciale nella Cecoslovacchia smembrata e occupata dai nazisti.
Siamo sulla Na Zderaze, all’incrocio con la Resslova, a metà strada fra il lungofiume e Karlovo náměstí. Ai piedi delle scale che portano all’ingresso della basilica, c’è un portone dal quale si accede in una cappella sotterranea oggi trasformata in un museo che ricorda le atrocità perpetrate nei territori cechi durante la Seconda guerra mondiale. Una serie di pannelli ne ripercorre tutte le tappe: dalla conferenza di Monaco e la annessione dei Sudeti del 1938, al diktat hitleriano del 1939, quando il Führer ricevette il presidente Emil Hácha a Berlino annunciando l’invasione del Paese, la nascita del Protettorato di Boemia e Moravia.
Colui che sarebbe passato alla storia come il “boia di Praga” – il temutissimo Reinhard Heydrich, giovane e potente dirigente nazista, secondo solo a Heinrich Himmler nella gerarchia delle SS – arrivò a Praga come capo del Protettorato nella primavera del 1941, in sostituzione di Konstantin von Neurath, considerato da Berlino troppo morbido.
Simbolo perfetto dell’ideale di razza ariana, Heydrich – biondo, alto, germanico, sposato con figli e spietato – aveva avuto un posto di “onore” nell’ideazione materiale della Soluzione finale, nell’ambito della conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942. Era un simbolo. Il Führer adorava la “Bestia bionda”, ricevendone in cambio una fedeltà assoluta. E in effetti Heydrich si distinse per la ferocia con cui interpretò il ruolo di governatore di Boemia e Moravia, con una numerosa serie di uccisioni non solo di oppositori, ma anche di cittadini innocenti.
Fu per questo motivo che nel governo cecoslovacco in esilio a Londra nacque il piano di dare una risposta militare e di pianificare la cosiddetta Operazione Anthropoid, diretta a eliminare Heydrich. Anthropoid in greco significa “dall’aspetto umano”, in tal modo volendosi rimarcare la disumanità del Reichsprotektor.
Per compiere l’azione venne scelto un gruppetto di sette giovani militari cecoslovacchi, rifugiatisi in Gran Bretagna, che vennero addestrati in Scozia dalla Royal Air Force, per poi essere paracadutati in Boemia.
Il compito decisivo di uccidere la “Bestia bionda” fu affidato ai caporalmaggiori Jan Kubiš e Jozef Gabčík, i quali portarono a segno la missione, il 27 maggio 1942. I due tesero il loro agguato a Heydrich nella periferia nord di Praga, mentre il Reichsprotektor a bordo di una Mercedes-Benz decapottabile, guidata da un autista, si dirigeva – come faceva ogni mattina – verso il suo ufficio al Castello.
I due, con i loro compagni, riuscirono per alcune settimane a sottrarsi alla caccia all’uomo dei tedeschi, finendo per trovare rifugio proprio nella cripta di San Cirillo e Metodio. A tradirli – mentre nel paese si scatenava la terribile rappresaglia nazista, che culminò con la distruzione del villaggio di Lidice e l’eccidio dei suoi abitanti – fu un loro commilitone, Karel Čurda, anch’egli membro dell’esercito cecoslovacco in esilio, paracadutato in patria dagli inglesi per sostenere la resistenza, il quale alla fine andò a riferire ai tedeschi il nascondiglio dei compagni in cambio di una cospicua ricompensa in denaro.
Una volta scoperti, Kubiš e Gabčík, insieme ai loro quattro commilitoni (Adolf Opálka, Jaroslav Švarc, Josef Bublík, Jan Hrubý e Josef Valčík), ingaggiarono una strenua resistenza durata diverse ore contro i tedeschi, un migliaio di SS che nel frattempo avevano circondato la cripta, ma alla fine non ci fu nulla da fare: tre di loro morirono armi in pugno, altri quattro si suicidarono, preferendo questa fine alla cattura.
Ancora oggi, sulla Resslova, i colpi dei mitragliatori tedeschi sono visibili sulla fiancata di destra, all’esterno della cattedrale, dove settimanalmente, a quasi ottant’anni dai fatti, corone di fiori e lumini vengono riposti alla memoria degli eroi cecoslovacchi a un metro dai sanpietrini rosa e bianchi che, sul marciapiede, compongono la cifra 1942.
Metaforico e denso di significato è l’accesso alla cripta, dove ci si sente davvero come in una trappola, vittime della claustrofobia e della paura. La porta stessa è come un punto di non ritorno, la divisione tra un mondo e l’altro. Alle spalle, nella sezione museale, la libertà; di fronte, la prigionia.
Umida e scura, la cripta dà su un lungo corridoio che termina ai piedi di una scala che porta nell’abside della chiesa. L’ingresso secondario – quello alla fine utilizzato dai nazisti per penetrarvi – venne ostruito da Kubiš e compagni con una pesante lastra di marmo, oggi disposta ai piedi della scala. 
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PRAGA - Quartiere ebraico. TORRE MUNICIPIO EBRAICO

PRAGA - Quartiere ebraico

TORRE MUNICIPIO EBRAICO
Le torri conducono al quartiere di Josefov, il quartiere ebraico di Praga dove, oltre alle sinagoghe ed all’antico cimitero, si trova il vecchio Municipio Ebraico, un affascinante edificio in stile tardo barocco sopra il cui tetto si trovano la piccola torre dell’orologio in legno e un altro orologio con i numeri ebraici e le lancette che ruotano in senso antiorario
 

PRAGA - Quartiere ebraico. CAPPELLA DI BETLEMME

PRAGA - Quartiere ebraico

CAPPELLA DI BETLEMME
E' la più grande di Europa. La cappella fu fondata nel 1391 per la predicazione boema. Tra il 1402 ed il 1413, qui insegnò il Maestro Jan Hus. Nel 1667 diventò una Chiesa dei Gesuiti. Nel 1786 venne in gran parte demolita, ma negli anni cinquanta del XX secolo fu costruita una copia dell’edificio originario utilizzando i resti dei muri originali. Sulla facciata sono presenti 8 piastre più piccole e spesse con lettere in rilievo che, utilizzando il principio della meridiana, tramite le ombre creano la scritta "Per la verità", in riferimento a Jan Hus e al ricordo del suo martirio. Oggi, gli spazi della cappella fungono da sala delle cerimonie per l'Università Ceca della Tecnica. Al primo piano dell’adiancente Casa del Predicatore troviamo un’esposizione permanente sulla storia della cappella ed un locale dove visse il Maestro Jan Hus.
 

PRAGA - Quartiere ebraico. SINAGOGA VECCHIA-NUOVA (in ceco Staronová Synagoga)

PRAGA - Quartiere ebraico

SINAGOGA VECCHIA-NUOVA (in ceco Staronová Synagoga)
E' veramente la più antica sinagoga del ghetto di Praga e d’Europa ancora oggi funzionante, nonché una delle prime costruzioni gotiche di Praga.
Costruita intorno al 1270, è sopravvissuta nel corso dei secoli ad alluvioni, incendi e pogrom e ancora oggi è il centro religioso degli ebrei di Praga. Originariamente chiamata Sinagoga Nuova, assunse il curioso nome di Vecchia-Nuova quando lì vicino fu costruita un’altra sinagoga, che però è andata distrutta.
Una legenda doce che qui è conservato il Golem di Praga.


La leggenda del Golem di Praga. La creazione di questo golem, o di questa leggenda, è attribuita a Judah Loew, sì, il rabbino che fu sepolto nel cimitero ebraico e la cui lapide può essere visitata durante il tour del quartiere ebraico.
La leggenda vuole che questo rabbino abbia creato il golem con fango e argilla e con la scintilla di Dio per proteggere gli abitanti del ghetto ebraico dagli attacchi antisemiti. Questo essere mitologico funzionava se si scriveva un compito su un pezzo di carta e lo si metteva in bocca. Era una creatura di straordinaria forza ma di scarsa intelligenza. Nel cimitero e nel quartiere ebraico questa leggenda è molto presente.


 

PRAGA - Quartiere ebraico. VECCHIO CIMITERO EBRAICO


 PRAGA - Quartiere ebraico


VECCHIO CIMITERO EBRAICO
La sua particolarità sta nel fatto che è il cimitero più sovraffollato d'Europa e probabilmente del mondo.
Per più di 300 anni è stato l'unico posto a Praga dove gli ebrei potevano seppellire i loro morti. Fu fondato a metà del XV secolo a Josefov, il quartiere ebraico di Praga, e nel corso degli anni vi furono sepolte circa 100.000 persone, almeno 10 corpi uno sull'altro..
In un'area relativamente piccola questo sembra impossibile, ma c'è una spiegazione per questo, che potrete scoprire facendo un tour del quartiere ebraico di Praga con una guida locale professionale.


Il cimitero ebraico di Praga è stato il luogo di una delle più famose cospirazioni antisemite della storia: i Protocolli di Sion. Nel 1902 lo zar Nicola II di Russia e il suo servizio di polizia pubblicarono un opuscolo intitolato "I Protocolli di Sion", in cui accusavano gli anziani di Sion di essersi riuniti nel cimitero ebraico di Praga per tramare e pianificare il dominio del mondo.
Questo fatto ebbe una grande importanza storica, in quanto servì da pretesto per la persecuzione antisemita e in seguito fu fonte di ispirazione per l'ideologia nazista. Anni dopo è stato dimostrato che questi protocolli non avevano alcun fondamento e che erano stati plagiati da due romanzi di fantasia.