martedì 11 ottobre 2022

MOLFETTA – DAL MARE AL CIELO: OLTRE LA MADONNA DEI MARTIRI

 MOLFETTA – DAL MARE AL CIELO: OLTRE LA MADONNA DEI MARTIRI



La basilica della Madonna dei Martiri, che si affaccia sul mare lungo la costa che da Molfetta conduce a Bisceglie, costituì, fin dalla sua fondazione, un passaggio obbligato tra i due poli più importanti dell'itinerario di pellegrinaggio pugliese. Situata nei pressi di Cala San Giacomo, l'antico porto di Molfetta, la chiesa svolgeva, unitamente allo xenodochio, chiamato erroneamente nella tradizione popolare "Ospedaletto dei Crociati", funzione di ricovero per i più poveri come la maggior parte degli ospizi e degli ospedali lungo le vie di pellegrinaggio.
Verso la fine dell'XI secolo, Ruggero Borsa fece costruire due xenodochi per i pellegrini (dei quali è rimasto solo quello nord,) e una cappella dove si trova l'attuale basilica. Successivamente, nel 1162, Guglielmo I, re di Sicilia, fece edificare la chiesa romanica. Con l'elezione a vescovo di Molfetta di Filippo Caracciolo dal 1820 al 1833, e l'arrivo successivo dei Padri Riformati, si desiderò costruire un nuovo edificio. Si procedette allo smantellamento della chiesa romanica che, nel 1842, era stata completamente demolita.
La chiesa romanica era composta da una sola navata e sormontata da due cupole a chiancarelle. L'odierna basilica, in stile neoclassico, è composta da tre navate con due ordini di colonne. La navata centrale è a tutto sesto, decorata con rosoni esagonali incassati, quelle laterali, invece, presentano delle volte con decorazioni in stucco. Lo xenodochio oggi esistente si presenta come un'aula di circa 25x10 metri divisa in tre corsie . In origine erano presenti due piani: l'appartamento inferiore era destinato agli infermi, quello superiore ai sani.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
L'apertura nelle Giornate FAI prevede un percorso alla scoperta degli elementi dell'originaria chiesa romanica incastonati tra i corpi di fabbrica ottocenteschi e le superfetazioni successive. Il visitatore sarà accompagnato fin sul tetto dove potrà scoprire l'antica cupola a chiancarelle, ignota ai più anche per la sua difficile visibilità . Dal tetto, attraverso l'ausilio materiale cartografico, verrà individuato l'antico porto di cala San Giacomo. La visita proseguirà all'interno dell' 'Ospedaletto dei Crociati' dove i visitatori potranno apprendere le motivazioni dell'errata denominazione e ammirare l'imponenza dello xenodochio.

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